Dal rapporto sull’andamento degli Infortuni Mortali fornito dalla Regione Veneto nel dicembre del 2015 si nota che il numero più alto di morti sul lavoro (26) riguarda il settore agricolo e i suoi coltivatori diretti.
I numeri delle morti sul lavoro, dal punto di vista statistico sono comunque bassi. “Le differenze riscontrate tra un anno e l’altro sono spesso ‘non significative’ e dovute a fattori casuali che non riflettono necessariamente cambiamenti sostanziali della sicurezza sul lavoro ma richiedono sempre una costante formazione e sensibilizzazione dei lavoratori e datori di lavoro.
In agricoltura si effettuano molte lavorazioni di tipo diverso che richiedono l’utilizzo di macchine e attrezzature (causa più frequente degli infortuni gravi e mortali), i processi lavorativi non sono facilmente standardizzabili, l’età degli addetti (specie nelle aziende a conduzione familiare) è spesso elevata ed è frequente il ricorso a manodopera straniera. Da qui la necessità di creare una serie di strumenti che possano consentire agli operatori del settore una più facile gestione della sicurezza, nella salvaguardia della salute e della sicurezza di ogni lavoratore e nel rispetto della normativa vigente in materia.
La tipologia di lavoratori maggiormente diffusi in agricoltura sono: collaboratori familiari, soci della società cooperativa agricola, lavoratori occasionali, lavoratori subordinati e contoterzisti (attività agromeccanica esercitata da terzi). Il contoterzista è il soggetto che possiede macchinari agricoli, per lo più ad alta densità di capitale. Il ricorso ai servizi agromeccanici offre l’opportunità di ridurre investimenti particolarmente onerosi e di cambiare le proprie scelte colturali.
La sicurezza va organizzata. Organizzare significa dividere i compiti: tutti sono responsabili della propria sicurezza e di quella di altre persone che operano in azienda.
L’organizzazione gerarchica in materia di sicurezza vede sulla punta della piramide il datore di lavoro che ha la responsabilità di redigere la valutazione di tutti i rischi, con modalità diverse a seconda del numero di lavoratori occupati in azienda. Questa valutazione non può essere delegata ad altri. Il datore di lavoro deve nominare le figure della sicurezza (RSPP, Medico Competente, Addetto gestione emergenze e primo soccorso), anche questa funzione non può essere delegata. Il Medico Competente aiuta il datore di lavoro nella stesura della valutazione dei rischi. E’ compito del datore di lavoro garantire formazione, informazione e addestramento ai lavoratori, consentire ai lavoratori di eleggere il loro rappresentante per la sicurezza (RLS); nell’affidamento di attività a fornitori, elaborare il Documento di Valutazione dei rischi da interferenza (DUVRI); comunicare all‘INAIL le informazioni relative agli infortuni sul lavoro che comportino un‘assenza dal lavoro superiore a tre giorni; effettuare la valutazione dei rischi di incendio, emettere il relativo documento di valutazione ed adottare le misure necessarie per l’evacuazione dei luoghi di lavoro; convocare la riunione periodica nelle aziende con più di 15 lavoratori; aggiornare periodicamente la valutazione dei rischi; comunicare annualmente all’INAIL i nominativi dei RLS.
Le fasi di programmazione della prevenzione prevedono come prima cosa l’individuazione dei fattori di rischio, il controllo della salubrità degli ambienti di lavoro ed infine la definizione delle azioni specifiche da mettere in atto per garantire la sicurezza sul lavoro.
La procedura standardizzata per effettuare la valutazione dei rischi richiede la descrizione dell’azienda, del ciclo lavorativo e delle mansioni; l’identificazione dei pericoli presenti in azienda; la valutazione dei rischi associati ai pericoli identificati e l’ individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate; definizione del programma di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza. I lavoratori devono essere coinvolti nell’identificazione del rischio e nell’attuazione delle soluzioni possibili perché la loro conoscenza e competenza pratica è necessaria per sviluppare le giuste misure preventive.
In agricoltura non è sempre possibile individuare un responsabile alla sicurezza e di fatto lo diventa il lavoratore più esperto prendendo il nome di preposto di fatto. Nel settore agricolo, quindi, figure come cantiniere, enologo, responsabile di stalla e di cantina e di campo assolvono il ruolo di preposti di fatto.
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro. I lavoratori devono contribuire, insieme al Datore di Lavoro e ai dirigenti, ad osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal Datore di Lavoro; utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza; utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; segnalare immediatamente al Datore di Lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi; non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza; partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal Datore di Lavoro; sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal Medico Competente. I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del Datore di Lavoro. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto.
Nelle aziende medio piccole del settore agricolo la figura del RSPP viene in genere ricoperta dallo stesso Datore di Lavoro.
Nel settore agricolo sono molteplici i fattori di rischio a cui il lavoratore è sottoposto. Nell’ambito della sorveglianza sanitaria si deve fare una visita medica preventiva, eseguita prima di adibire il lavoratore alla mansione che espone ad un determinato agente lesivo; visita medica periodica, eseguita ad intervalli di tempo stabiliti nel programma sanitario e dipendenti dal tipo di agente lesivo a cui il lavoratore è esposto; visita medica su richiesta del lavoratore; visita medica al cambio mansione, eseguita per verificare l’idoneità; visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro, eseguita nei casi previsti dalla normativa come ad esempio per esposizione a sostanze pericolose.
Il Datore di Lavoro assicura, altresì, che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in merito ai rischi specifici e all’uso delle attrezzature e macchinari. I corsi per la guida di trattori agricoli o forestali prevedono un modulo giuridico normativo di 1 ora, un modulo tecnico di 2 ore e un modulo pratico di 5 ore per trattori a ruote e 5 ore per trattori a cingoli.
Per la guida di piattaforme di lavoro mobili elevabili è previsto un modulo giuridico normativo di 1 ora, un modulo tecnico di 3 ore e un modulo pratico di 4 ore.
Per la guida di carrelli/sollevatori/elevatori è previsto un modulo giuridico normativo di 1 ora e un modulo tecnico di 7 ore.