Imparare dagli errori: infortuni mortali nelle aziende agricole

Fonte: Formazione e sorveglianza sanitaria in agricoltura: l’esperienza di Rovigo”, a cura della Dott.ssa Valeria Martin (SPISAL- Az. ULSS 18 – Rovigo)

I casi
Nel primo caso presentato l’infortunio si è verificato all’interno del magazzino di una azienda agricola ed “è stato provocato dal ribaltamento di una gru per trattore.
La gru era stata modificata con l’applicazione di tre ruote ai tre piedi rendendo così l’attrezzo movimentabile anche manualmente.
Il ribaltamento della gru ha provocato la morte per schiacciamento del giovane nipote del titolare”.

Nel secondo caso l’infortunio è provocato da una rotoimballatrice agganciata ad una trattrice.
L’infortunato “è intervenuto per effettuare una operazione in prossimità dell’apertura di alimentazione ove si trovano gli organi in movimento che convogliano la paglia all’interno della macchina per la formazione della rotoballa.
Gli organi in rotazione lo hanno agganciato alla gamba sinistra e lo hanno trascinato all’interno della macchina”.

Nel terzo caso l‘infortunato “svolgeva l’attività di operaio agricolo addetto alla raccolta della frutta come dipendente di una azienda agricola”.
Un giorno di agosto, con giornata particolarmente calda e afosa, il lavoratore era impegnato alla raccolta manuale della frutta.
Il lavoro “si era svolto dalle 08.00 fino alle 12.00 e poi, dopo la pausa pranzo era ripreso alle ore 14.00. Verso le 14.30 circa l’infortunato ha iniziato a sentirsi male”.
È stato allertato il 118, ma poco dopo è deceduto per “colpo di calore”.

Nel quarto caso un bambino di 15 mesi, figlio del titolare dell’azienda agricola, è annegato nello scolo dei liquami della stalla, profondo circa 80 cm.
La vasca era priva di idoneo sistema di protezione.
E “oltre alle carenti condizioni di sicurezza, in questo caso, la promiscuità dei luoghi di vita e di lavoro ha creato la situazione favorente l’infortunio mortale”.

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