COVID-19: cosa fare se i lavoratori non vogliono vaccinarsi?

Il vaccino contro il COVID-19 può essere considerato una di quelle misure necessarie a tutelare l’integrità fisica dei prestatori di lavoro che il datore è tenuto ad applicare in forza del precetto contenuto nell’articolo 2087 del Codice civile? Cosa succede se il lavoratore non vuole sottoporvisi? Il datore di lavoro può pretenderlo? E quali provvedimenti può adottare qualora il dipendente non intenda vaccinarsi e diventi un potenziale pericolo per i propri colleghi? Sono alcune delle domande a cui risponde la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro con l’approfondimento del 22 dicembre 2020,“Solo il vaccino obbligatorio impedirà il contagio in azienda”, chiarendo le regolamentazione e legislazione attuali, il rapporto con i protocolli anti-contagio negli ambienti di lavoro e con il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro e auspicando, infine, ulteriori specifici chiarimenti normativi e di prassi. Per creare le migliori condizioni di contrasto preventivo alla diffusione del virus nei luoghi di lavoro – secondo gli esperti della Fondazione Studi – è necessaria una norma che renda obbligatorio il vaccino per i lavoratori come misura preventiva del contagio in azienda, alla stregua dell’utilizzo di mascherine, detergenti e distanziamento. Diversamente sarà difficile tutelare la salubrità dei luoghi di lavoro e la conseguente responsabilità penale del datore di lavoro.

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